TAI YUAN (Cina) - Una fucina di progresso. La fabbrica dei
sogni, delle meraviglie. La Foxconn International Holdings, la più grande
multinazionale in fatto di componenti elettronici, con un giro d'affari da
circa 60 miliardi di dollari e più di 1 milione e 200 mila dipendenti, è il
colosso taiwanese dove nascono e vengono assemblati tutti gli esemplari del
marchio di Steve Jobs, dagli iPad agli
iPhone, fino alla neonata versione 5 del famoso smartphone. Ma dal 2009 la
Foxconn è stata spesso tristemente citata sulle pagine di cronaca a causa di
una serie di suicidi che hanno coinvolto i suoi dipendenti, stressati
dall'iperlavoro e dalle cattive condizioni di vita. A ulteriore testimonianza
dello scandalo, arriva il reportage di un giornalista cinese dello Shanghai Evening Post: fingendosi un operaio è entrato nella fabbrica di Tai Yuan, nella
provincia cinese dello Shanxi, e ha pubblicato un diario della sua esperienza.
Dieci giorni da "incubo" fra notti insonni, mobbing, scarafaggi e
disumani tour de force nel polo tecnologico d'avanguardia.
Condizioni igieniche al limite. Per il lancio del suo ultimo
"gioiello" l'azienda informatica statunitense di Cupertino ha
richiesto di elevare al massimo il grado di efficienza dei suoi poli di
produzione per arrivare a immettere
sul mercato una media di 57 milioni di iPhone 5 all'anno. Una cifra
considerevole. Che richiede qualche sacrificio ai lavoratori. Ma il coraggioso
giornalista ha potuto constatare da vicino l'esatto significato che il termine
'sacrificio' assume all'interno della sede cinese della Foxconn. "La prima
notte nel dormitorio è stato un incubo", si legge nel reportage. "Il
dormitorio intero puzza di spazzatura: un misto di odore di immondizia, sudore,
sporco. Fuori da ogni stanza ci sono accatastati rifiuti non buttati". E
ancora: "Quando ho aperto il mio armadio, ho visto sgusciare fuori
scarafaggi e le lenzuola che vengono distribuite ad ogni nuovo lavoratore sono
sporche e piene di cenere".
Il training prima di iniziare. Prima di partire
con la produzione vera e propria il giornalista ha dovuto fare qualche giorno
di rodaggio. "Il giorno dopo la firma del contratto, in cui si fa molta
attenzione ai doveri dei lavoratori e meno ai suoi diritti, ci hanno riunito in
una sala e siamo stati informati della storia della società Foxconn, delle
politiche e delle misure di sicurezza", scrive il reporter cinese.
"Potrebbe non piacervi il modo in cui verrete trattati - avrebbe detto un
istruttore - Ma vi assicuro che è per il vostro bene". Qualcuno avrebbe
anche chiesto delucidazioni sulla vicenda dei suicidi. Gli incaricati della
gestione del personale "non hanno evitato l'argomento" scrive il
reporter, "ma lo hanno liquidato in poche parole". "Qualcuno ha
detto che le condizioni cattive di vita e di lavoro sarebbero responsabili
dell'alto tasso di suicidi all'interno della fabbrica", racconta ancora
nel diario. "Ho notato che tutte le finestre del dormitorio hanno grate
metalliche che fanno sentire i dipendenti in prigione".
Il giorno del debutto. Finalmente il giorno dell'ingresso nella fase produttiva. Dopo i giorni di apprendistato il giornalista arriva alle macchine. "Abbiamo raggiunto l'ingresso del piano di produzione. Se il metal detector alla porta d'ingresso trova il lavoratore in possesso di qualsiasi materiale metallico, come la fibbia della cintura, orecchini, macchine fotografiche, telefoni cellulari, lettori mp3, l'allarme suona e viene licenziato sul posto". È quanto accaduto ad un dipendente che portava con sé un cavo di ricarica Usb. E una volta a lavoro non ci si può fermare, neanche per un minuto: "Un nuovo lavoratore che sedeva di fronte a me era esausto e si è fermato per qualche minuto", ha raccontato il giornalista. "La vigilanza lo ha notato e lo ha punito chiedendogli di stare in un angolo per 10 minuti, come a scuola". Il giornalista ha lavorato initerrottamente tutta la notte, fino alle 6 di mattina. Secondo i suoi calcoli, i lavoratori di Foxconn devono marchiare 5 dispositivi - la parte posteriore - al minuto. Si parla di 3mila ogni 10 ore di lavoro. "Ciascuna linea di produzione può arrivare a produrre 36mila parti in mezza giornata - scrive il reporter cinese - è spaventoso". E al termine della giornata lavorativa di 10 ore un supervisore avrebbe detto: "Chi vuole restare a lavorare fino alle 5 del mattino? Siamo tutti qui per fare soldi! Lavoriamo più sodo! Dovete sentirvi onorati di partecipare alla produzione di un oggetto così prezioso come l'iPhone 5!". Ma il compenso totale per due ore supplementari di lavoro sarebbe di soli 27 yuan, poco più di 2 euro.
Il giorno del debutto. Finalmente il giorno dell'ingresso nella fase produttiva. Dopo i giorni di apprendistato il giornalista arriva alle macchine. "Abbiamo raggiunto l'ingresso del piano di produzione. Se il metal detector alla porta d'ingresso trova il lavoratore in possesso di qualsiasi materiale metallico, come la fibbia della cintura, orecchini, macchine fotografiche, telefoni cellulari, lettori mp3, l'allarme suona e viene licenziato sul posto". È quanto accaduto ad un dipendente che portava con sé un cavo di ricarica Usb. E una volta a lavoro non ci si può fermare, neanche per un minuto: "Un nuovo lavoratore che sedeva di fronte a me era esausto e si è fermato per qualche minuto", ha raccontato il giornalista. "La vigilanza lo ha notato e lo ha punito chiedendogli di stare in un angolo per 10 minuti, come a scuola". Il giornalista ha lavorato initerrottamente tutta la notte, fino alle 6 di mattina. Secondo i suoi calcoli, i lavoratori di Foxconn devono marchiare 5 dispositivi - la parte posteriore - al minuto. Si parla di 3mila ogni 10 ore di lavoro. "Ciascuna linea di produzione può arrivare a produrre 36mila parti in mezza giornata - scrive il reporter cinese - è spaventoso". E al termine della giornata lavorativa di 10 ore un supervisore avrebbe detto: "Chi vuole restare a lavorare fino alle 5 del mattino? Siamo tutti qui per fare soldi! Lavoriamo più sodo! Dovete sentirvi onorati di partecipare alla produzione di un oggetto così prezioso come l'iPhone 5!". Ma il compenso totale per due ore supplementari di lavoro sarebbe di soli 27 yuan, poco più di 2 euro.
http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/09/13/news/un_giornalista_a_foxconn-42475778/